Wasabi Radio’s Best Album 2011 – #20
Se questo fosse il “Wasabi Radio’s Best Album 1967”, Smile dei Beach Boys, si troverebbe al primo posto, seguito da Sgt. Pepper’s. O forse sarebbero pari merito, chissà. Nel 1967 Wasabi Radio tuttavia non esisteva ancora. Non esisteva purtroppo neanche nel 2004, quando Brian Wilson portò alla luce il progetto che l’aveva animato al tempo, trovando la forza grazie a Darjan dei Wondermints, di rimettere ordine tra brani, segmenti, ispirazioni sparse. Dunque nel 2011, anche se in ventesima posizione, non potevamo perdere l’occasione di inserire questo disco all’interno della playlist più importante dell’anno. Entra in lista a forza e fatica, barando anche un po’, poichè la realizzazione, si sa, non è certo dei mesi appena passati. Ma è una tale gioia, per chi in questi anni ne ha parlato come di una leggenda metropolitana, poter finalmente toccare con mano l’opera dall’anelito divino, quel gioiello così complesso di perfezione da essere nocivo persino per chi l’aveva immaginato. Ecco perché The Smile Sessions è imperfetto come occorreva che fosse per poter essere oggi goduto. Dell’idea unitaria ci rimangono frammenti e sessions originali, che forse sono un tentativo di ricostruzione, più che una vera e propria riformulazione complessiva, ma va bene così. In fondo ciò che ci è piaciuto tanto in questi anni è immaginarli i Beach Boys, ciascuno con la sua piccola follia, nei giorni di incisione di quel che Brian insieme a Van Dyke Parks aveva studiato nella buca di sabbia posizionata in casa, al fine di ospitare un pianoforte. E quindi eccoli, nelle diverse takes, nelle rarità, in files che credevamo perduti per sempre. Oltre naturalmente a Smile, o a qualcosa di molto somigliante. Comunque un capolavoro.
Voto: n.g.