Zio Tupelo s’era sbagliato: senza il banjo Jeff sarebbe comunque stato qualcuno. Non solo lui certo, ma da quando si fanno chiamare Wilco, a parte lui, fedele al progetto fino alla fine c’è stato solo John. Ricominciamo. Jeff Tweedy, nel passaggio dall’alternative country degli Uncle Tupelo, all’alternative rock dei Wilco, convince e vince. Si sfregano ansiosi le mani, i fan della band di Chicago, in attesa del nuovo album, avendo potuto saggiarne l’atmosfera, grazie al singolo I Might. Si tratta dell’ottavo disco per i Wilco, che hanno ben pensato di far ascoltare il loro lavoro per intero sul sito web Wilcoworld.net, solo per 24 ore però, cioè fino a domani notte a mezzanotte. Nessuna casa discografica si lamenterà perchè per l’occasione, dopo il grande successo di Wilco (The Album), Jeff ha ben pensato di fondare un’etichetta, e quindi di autoprodursi. Come a dire: “Suoniamo dal 1994. La figlia di Wodie Ghutrie ha voluto lasciarci l’eredità di suo padre, dopo averla rifiutata a Bob Dylan e noi stiamo ancora qui a fare dischi per gli altri? In un’epoca poi in cui i dischi non contano più? Ma va, va.”. Perciò che si sappia che il disco “The Whole Love” è un bel disco, anche se una data italiana piccola piccola potevano pure mettercela in tournèè, considerando che metà delle date nel resto d’Europa sono tutte Sold out. Sarà per il prossimo disco, quello in cui diventeranno alternative pop (così finalmente li vorremo anche in Italia).